SOLD OUT

Sabato 19 Marzo

- Teatro Eugenio Fassino
Via IV novembre 19, Avigliana (TO)

Così è (o mi pare) - Spettacolo in realtà virtuale

Teatro

Spettacolo in realtà virtuale


Dettagli evento

Descrizione

LE DUE REPLICHE DELLO SPETTACOLO (ORE 17.00 E ORE 21.00) SONO SOLD OUT.
PER CHI VOLESSE, APRIAMO UNA LISTA D'ATTESA, SCRIVI A INFO@BORGATEDALVIVO.IT INSERENDO NOME, COGNOME, POSTI RICHIESTI E ORARIO DELLO REPLICA.​ 

GRAZIE A TUTTI!

 

Così è (o mi pare) - Spettacolo in realtà virtuale
Una riscrittura per realtà virtuale di "Così è (se vi pare)" di Luigi Pirandello
adattamento e regia Elio Germano

con Elio Germano, Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli

e con la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca

vr supervisor e final design Omar Rashid

Fondazione Teatro della Toscana / Infinito Produzioni Teatrali / Gold Productions


Sabato 19 marzo 2022, ore 17.00 e 21.00 
Teatro Eugenio Fassino, via IV novembre 19, Avigliana (TO)

Biglietti per le 17.00: Vivaticket

Biglietti per le 21.00: esauriti

Per assistere allo spettacolo gli spettatori dovranno indossare mascherina modello FFP2 ed essere in possesso del Green Pass.

In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”: un intero paesino viene turbato dall’arrivo del signor Ponza e della signora Frola, un genero e sua suocera che sembrano raccontare versioni diverse di una stessa storia che vede protagonista la moglie e figlia, la signora Ponza. I cittadini non sanno più a chi e a che cosa credere, ma non possono smettere di indagare alla ricerca di una verità che, forse, non esiste.
Così è (o mi pare) cala il testo pirandelliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale, un nuovo strumento tecnologico, tra cinema e teatro, in grado di porre lo spettatore al centro della scena. Tramite cuffie e visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale. Si apre così la possibilità di un’esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione sul tema pirandelliano di cosa sia reale e cosa sia vero.

La prospettiva è duplice: individuale e collettiva. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere lui dove e cosa guardare. Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone fanno la sua medesima esperienza, tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato. Esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film.

 

Così è (o mi pare) è una riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, adattato e diretto da Elio Germano, anche interprete di Lamberto Laudisi. È un progetto presentato da Fondazione Teatro della Toscana, Infinito Produzioni Teatrali, Gold Productions.

Per il Teatro della Toscana le nuove tecnologie si configurano come campi di ricerca per affrontare i classici da un punto di vista differente. La grande opportunità è quella di creare progetti specifici fruibili in maniera non sostitutiva al teatro. Ovvero, creazioni che nascono dal teatro e che al teatro ritornano. La sfida è sui contenuti e sui modi per realizzarli, come avviene in Così è (o mi pare).

Le riprese si sono svolte presso la Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi e il Teatro della Pergola di Firenze che, con il suo Direttore artistico Stefano Accorsi, ha fortemente voluto questo progetto, che segna inoltre l’inizio di un cammino ideativo comune con Elio Germano.

 


La foto è di Nuri Rashid.