Il Re delle Alpi
Martedì 29 luglio 2025
Narratore: Alberto Barbi
Guida naturalistica: Laura Antiquario (tel. 347 600 0348)
Percorso: da Pian del Colle a Chesal 1805
Ritrovo presso il parcheggio del Pian del Colle ore 8.30
Biglietto unico: 10€ acquistabile su VivaTicket o direttamente il giorno della camminata, prenotazione obbligatoria compilando il form dedicato.
Si consiglia di parcheggiare la macchina negli ultimi posteggi a Melezet e raggiungere Pian del Colle a piedi (circa 15 minuti). Alla fine dell'esperienza il pubblico potrà tornare a Melezet tramite la seggiovia (biglietto per la discesa non compreso) o con il sentiero.
Informazioni percorso
Durata: 4 ore | dislivello : 400 metri
NB: ogni partecipante dovrà essere munito di pantaloni lunghi, felpa/pile, scarpe da escursionismo o da ginnastica (no sandali o mocassini), cappellino e borraccia.
Borgate in cammino è un progetto a cui sta a cuore l'inclusività, per questo motivo le camminate presentano vari gradi di difficoltà. Alcune, in particolare, sono caratterizzate da uno sviluppo e da un dislivello contenuto proprio per venire incontro alle necessità di tutti e tutte. Tuttavia, si tratta comunque di escursioni su sentieri di montagna tali per cui è richiesta una discreta forma fisica. Nel caso in cui si abbiano delle condizioni fisiche particolari, è obbligatorio segnalarlo nelle note al momento della prenotazione, così da metterne al corrente la guida escursionistica che condurrà la camminata.
A seguire, per chi vorrà, il concerto di Malika Ayane (non incluso nel biglietto della camminata).
Guardare una montagna da lontano vuol dire osservare lo spettacolo della natura, la sua magnificenza. Gli echi delle parole, dei passi e delle pietre rotolanti sembrano perdersi in un ronzio sotteso, un suono impercettibile ma presente. Ci si ferma lì davanti ad osservare, a meditare sulla propria piccolezza di essere umano.
Per questo si affronta la scalata, la sfida con la natura, per dimostrare di non essere confinati nei propri limiti, concentrati per vincere sé stessi e gli altri. Arrivare prima e dove nessuno è mai arrivato prima. Più sali e più scendi nel profondo di te stesso.
La natura richiede rispetto ed attenzione, in cambio regala spettacolo, fascino ed equilibrio.
Gli alpinisti che salgono le vette rischiando la vita ci lasciano stupiti e ammirati.
Bonatti visse una vita che ne contenne diverse, quasi tutte ricche di gloria, alcune piene di dramma e rancore, segnate da momenti di solitudine e poi per decenni dalla compagnia dell’attrice Rossana Podestà, grazie alla quale salì in cima alla montagna del gossip, gestendola con lo stesso talento con cui arrampicava vie sconosciute.
Fu una star.
Aprì strade che nessuno aveva mai osato, suscitò invidie e rancori. Dal K2 a, al Karakorum, la montagna più pericolosa del mondo, passando per il Freney, il Monte Bianco, in cordata con altri o in solitaria il nome di Bonatti coincide con la storia dell’alpinismo.
Fu proprio l’impresa del K2 che condizionò la sua carriera:
accusato ingiustamente di aver messo in pericolo la vita dei suoi compagni per interesse personale e carrieristico, ci mise più di 50 anni per ottenere la verità e vedere la sua figura riabilitata. Da colpevole si capirà che fu vittima di invidie e paure di essere sorpassati.
Quando abbandonò l’alpinismo a soli 35 anni aveva diritto al titolo di “Re delle Alpi”.
Lasciò quel mondo con una sfida unica: la salita in solitaria del Cervino.
Non arrampicò mai più, ma il re delle Alpi divenne esploratore e narratore del mondo. Dall’Africa all’Antartide percorrendo fiumi, attraversando deserti e foreste. Ammaliato e rispetto del grande mistero della Natura che ci circonda.